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L’orientamento di base con persone con disabilità

Ho fatto il punto sulle finalità del colloquio di orientamento “di base” in questo link e ho pubblicato alcuni consigli su come prepararsi all’orientamento di base in questo link. Esiste però una specificità dell’attività di orientamento di base quando essa è rivolta a persone che portano fragilità particolari.

L’Anpal in realtà non parla soltanto di disabilità, ma si esprime in modo da estendere le previsioni del collocamento mirato dei disabili di cui alla Legge 68/99 anche ad altre categorie di utenza. Le linee guida Anpal per l’orientamento di base rivolte agli operatori dei centri per l’impiego prevedono una procedura rafforzata laddove emergono particolari criticità. Questa procedura è obbligatoria per l’orientamento di base di persone con disabilità “che presentano particolari fragilità”

Le linee guida, infatti, prevedono un solo incontro di orientamento di base per la maggioranza degli utenti, mentre esiste la possibilità di un secondo colloquio di approfondimento in alcuni casi particolari.

In questo secondo colloquio è previsto che vengano andranno evidenziate barriere e facilitatori ambientali. Inoltre, nelle linee guida per il collocamento mirato, di cui al Dm 43 dell’11 marzo 2022 laddove si rappresenta che “tale incontro di approfondimento sarà finalizzato ad esplorare quelle dimensioni che potrebbero risultare cruciali per una valutazione qualitativa del potenziale di risorse necessarie al miglioramento dell’occupabilità della persona con profilo di elevata fragilità e/o difficoltà di inserimento lavorativo”.

Non esistono strumenti messi a disposizione da Anpal per l’operatore che è impegnato in questa attività di orientamento rivolta a persone che portano particolari fragilità. La stessa scheda Anpal che riporta l’intervista di orientamento di base appare davvero modesta. Io ho suggerito uno strumento più agile e meno burocratico che potete scaricare da qui.
Come deve essere condotto quindi questo secondo colloquio di orientamento di base rivolto a portatori di fragilità?

A mio parere questo secondo colloquio deve avere le medesime caratteristiche del primo e differire semplicemente perchè più approfondito. Alcune persone che si rivolgono ai centri per l’impiego hanno (lo si percepisce subito) più punti di forza, mente altri si presentano con meno punti di forza rispetto al mercato del lavoro e maggiori vincoli. Per costoro è necessario indagare più a fondo nella loro storia e nelle loro condizioni personali per aiutarli a scoprire cosa sanno, cosa sanno fare, chi sono e quale percorso devono implementare per rafforzarsi rispetto al mercato del lavoro.

Il compito di dell’orientatore, in questo secondo colloquio comincia a farsi più interessante e quindi collega preparati: “qui si parrà la tua nobilitate”.

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